A TU PER TU | Antonella Del Core: «La pallavolo resta la mia grande passione. Napoli mi manca ma a Reggio mi sento a casa» - VIDEO
Con la pallavolo è stato amore a prima vista. Appena conosciuta non l’ha più lasciata, neanche dopo la fine della lunga e intensa carriera agonistica. La sua “rincorsa”, seppure con qualche brusca battuta di arresto fortunatamente solo momentanea, è stata decisa e l’ha condotta ai traguardi più ambiti per ogni atleta come la maglia della Nazionale, anche con il ruolo di capitana, e le olimpiadi.
Con passo deciso dalla sua Napoli ha girato l’Italia, militando anche all’estero. Poi l’amore l’ha portata a Reggio Calabria dove adesso vive con la sua famiglia, i figli Gabriel e la piccola Isabel, e il marito Francesco Surace, anche lui ex pallavolista e presidente della Del Core Volley Academy, fondata a Reggio nel 2018 per trasmettere la passione per il volley alle giovanissime generazioni di bambine. Tra loro cominciano a crescere le future campionesse di domani. Lei è Antonella Del Core. Ospite negli studi del formati A Tu per Tu si è raccontata negli studi del Reggino.it.
«Lo sport è entrato nella mia vita quando frequentavo le scuole medie. Praticavo atletica. Un giorno l’allenatore dei miei fratelli, vista la mia altezza, mi ha chiesto se fossi interessata a provare a giocare a pallavolo. Per un paio d’anni ho praticato entrambi gli sport poi ho scelto il gioco di squadra, ho scelto la pallavolo. Ho giocato per oltre 25 anni rivestendo praticamente tutti i ruoli, tranne quello di palleggiatrice. Ho iniziato nel ruolo di schiacciatrice centrale, poi opposto e infine posto 4. C’è stato uno spot da libero».
Il brusco stop, la paura, la perseveranza, la rinascita
«Nel 2008, in pieno clima pre olimpiadi di Pechino, la diagnosi di un problema cardiaco, inizialmente molto grave poi ridimensionato dopo accertamenti eseguiti all’estero a Bordeaux, mi aveva allarmato e bruscamente allontanata dal campo. Il mondo mi era crollato addosso. Fortunatamente i tantissimi esami successivi rivelarono un’aritmia benevola probabilmente dovuta a una miocardite che poi ho curato, potendo poi anche riprendere a giocare. Non ho mai mollato ma devo molto alla mia famiglia, al mio attuale marito che mi sono stati vicini come anche il club di Bergamo che mi ha aspettato. Altre soddisfazioni e altre olimpiadi arrivarono in seguito, comprese quelle del 2016 dove ho avuto l’onore di essere la capitana di un gruppo di straordinarie giovani atlete, molte delle quali hanno conquistato l’oro a Parigi lo scorso anno».
Da Napoli a Reggio, passando dalla Russia e dalla Turchia
Esordiente all’età di 16 anni nel campionato di massima serie con la maglia del centro Ester Pallavolo di Napoli nella stagione 1997/1998, dopo venticinque anni di volley giocato nel ruolo di schiacciatrice, di cui venti anni ai massimi livelli in Italia e all’estero (in Russia ed in Turchia) e diciassette anni con la maglia della Nazionale, Antonella Del Core dal 2018 è impegnata con la sua Academy nel progetto di educazione allo sport e nella promozione del minivolley femminile a Reggio Calabria.
«Alla pallavolo devo la mia crescita, la mia indipendenza. Ho viaggiato molto e sono state spesso lontano dalla mia Napoli e dalla mia famiglia. Oggi mi mancano. Ormai vivo a Reggio Calabria, città che adesso sento mia. Ha i suoi problemi come ogni città. E io ne ho girate. Reggio ha il pregio di farti sentire a casa. La gente è cordiale e io sono contenta di essere qui».
L’onorificenza della Repubblica e la storica elezione in quota atleti in giunta Coni
Insignita nel 2016 del prestigioso premio alla Carriera della Cev (European Volleyball Confederation) e nel 2023 dell’unica onorificenza di Cavaliere della Repubblica italiana, Antonella Del Core è stata la prima pallavolista a ricevere questo titolo nella storia della Repubblica. Un altro primato per Antonella Del Core. Già dal 2021 è la prima pallavolista presente in quota atleti nella giunta nazionale del Coni, il massimo organismo dello sport italiano.
Anche nello sport, una parità ancora da raggiungere
«La pallavolo mi ha dato tantissimo ma ad un certo punto della mia vita ho scelto di fare la mamma. Ho scelto la famiglia. La pallavolo, dunque, non è più il mio lavoro. Resta, però, la mia grande passione che coltivo con l’Academy e con lo staff che la anima e che ringrazio per la dedizione. Avevo ricevuto delle proposte ma ho scelto di crescere io i miei figli.
Per altro, in Italia siamo molto indietro rispetto ad altri paesi europei. Noi donne atlete ancora ci troviamo di fronte scelte radicali perchè non ci sono tutele adeguate. Gli stessi contratti che noi firmiamo spesso hanno la clausola che in caso di gravidanza, il contratto è rescisso. La pallavolo è uno sport bellissimo e le donne che praticano questo e gli altri sport, meritano, anche ma non solo per i risultati ottenuti sul campo, un Paese all’altezza del loro valore sportivo, sociale e umano. Solo dal 2023 lo Sport è entrato nella nostra Costituzione. C’è tanto da fare ancora ma i fondi maternità recentemente stanziati sono un segnale di apertura molto importante. Le giovani generazioni potranno scegliere di praticare questo sport per la vita, senza dover rinunciare alla famiglia».