Amoruso e la Reggina dei miracoli: «A Reggio, spensieratezza e rischio. Meritavo l’azzurro»
Nicola Amoruso, in una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, ricorda la magica stagione 2006-2007 con la Reggina. Una squadra irripetibile, una città che non dimentica e un bomber che avrebbe meritato anche l’azzurro.
Certe storie non invecchiano mai. Restano lì, incastonate nella memoria di chi le ha vissute e di chi le ha sognate da una curva, da un bar, da una radio. La Reggina del 2006-2007 è una di quelle storie. E Nicola Amoruso, con i suoi gol e la sua classe, ne è stato uno dei simboli più puri.
In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, Amoruso ha riaperto le pagine di quella stagione leggendaria. Arrivò a Reggio Calabria in silenzio, con l’esperienza di chi ha girato l’Italia, ma con la fame di un ragazzino. In una squadra segnata da una pesante penalizzazione, ci voleva qualcosa di più di un semplice attaccante: serviva un leader. E lui rispose con 17 gol, con giocate d’autore, con una presenza costante che andava oltre i novanta minuti.
«Eravamo un gruppo vero» – ha raccontato – «amici prima ancora che compagni. A Reggio c’erano leggerezza e rischio, come una sfida continua tra ciò che poteva essere e ciò che non doveva accadere. Ma alla fine l’abbiamo spuntata. Tutti insieme.»
La sua intesa con Rolando Bianchi fu devastante, le sue reti pesarono come macigni su una salvezza che sembrava impossibile. Guidati da un Walter Mazzarri ispirato e affamato, gli amaranto non solo si salvarono, ma emozionarono l’intera Serie A con il loro gioco e il loro spirito.
Eppure, nonostante tutto, una chiamata non arrivò mai. Quella della Nazionale. «Feci 17 gol, ma l’Italia non chiamò. Lo meritavo» – ha ammesso con un pizzico di amarezza.
Oggi, a distanza di anni, Reggio non ha dimenticato. E neppure lui. Amoruso resta il volto sorridente e deciso di una squadra che sfidò il destino e vinse. Non ci fu trofeo, ma ci fu molto di più: un legame eterno con una città che lo ha adottato, amato e ancora oggi lo chiama semplicemente così. Il bomber.