Boxe a Reggio, alla Dekaju ASD lo stage con la campionessa Giordana Sorrentino
L’evento, organizzato dalla ASD Reggio Calabria Boxe e dalla ASD Dekaju Kombat, ha unito il pugilato reggino in una giornata di crescita e confronto, con la partecipazione di numerosi atleti e appassionati, rappresentando un’opportunità unica per il territorio calabrese di confrontarsi con due figure di spicco del pugilato italiano.
Giordana Sorrentino, atleta di punta della nazionale italiana, e Riccardo D’Andrea, tecnico della FPI e maestro dei Carabinieri con una carriera costellata di successi internazionali, hanno condiviso la loro esperienza e le loro tecniche con i partecipanti. L’evento, reso possibile grazie all’impegno del maestro Demetrio Rosace e del tecnico Natale Cuzzocrea, ha rappresentato un’opportunità di valore non solo per gli atleti, ma anche per l’intero movimento pugilistico calabrese.
Giordana Sorrentino: “La boxe è uno sport per tutti”
Giordana Sorrentino ha espresso grande entusiasmo per la partecipazione allo stage e per l’accoglienza ricevuta in Calabria: «Non essendo calabrese, per me venire qui è sempre un piacere. Questo è il terzo stage che faccio in questa regione ed è ormai quasi una seconda casa per me. È stato particolarmente bello vedere così tante ragazze partecipare, un segnale che la boxe femminile sta crescendo».
La campionessa ha sottolineato come il pugilato, tradizionalmente considerato uno sport maschile, abbia ormai infranto questi stereotipi: «Abbiamo dato una conferma importante alle Olimpiadi di Tokyo, dove si sono qualificate quattro donne e nessun uomo. Questo dimostra che il pugilato non ha genere».
Parlando delle sue esperienze olimpiche, ha evidenziato la differenza tra Tokyo e Parigi: «Nel 2021, a causa del Covid, non abbiamo potuto vivere pienamente l’esperienza olimpica. Parigi, invece, è stata spettacolare, un’emozione indescrivibile».
Un consiglio per chi si avvicina alla boxe? «Non è mai troppo tardi per iniziare. Questo sport ti mette a confronto con te stesso, ti insegna disciplina, autocontrollo e gestione delle emozioni. È uno sport completo». Attualmente, la Sorrentino è impegnata nella preparazione del suo terzo match da professionista, in programma per il 13 marzo.
Riccardo D’Andrea: fare rete per far crescere il pugilato
Il maestro Riccardo D’Andrea ha sottolineato l’importanza di eventi come questo per la crescita del movimento pugilistico italiano: «Lavorando per anni con la nazionale, mi sono accorto che molti giovani atleti non conoscono il lavoro che si svolge ad alto livello. È fondamentale creare collegamenti tra le società locali e il pugilato di vertice».
D’Andrea ha anche evidenziato una criticità del pugilato italiano, in particolare nel Sud: «C’è ancora poca collaborazione tra le palestre, che spesso lavorano in isolamento. All’estero, invece, gli atleti si spostano continuamente e c’è un continuo scambio di idee, che porta a una crescita collettiva. In Italia, e ancora di più al Sud, c’è la tendenza a lavorare separatamente, e questo penalizza lo sviluppo del movimento».
Secondo D’Andrea, per far crescere il pugilato italiano è necessario creare una rete solida tra le società: «Solo così possiamo elevare il livello tecnico degli atleti e prepararli meglio per le competizioni internazionali». L’entusiasmo e la partecipazione attiva dei presenti hanno confermato il successo dello stage, che ha rappresentato un’occasione di crescita sportiva e personale per tutti i partecipanti, dimostrando ancora una volta il valore del pugilato come strumento di disciplina, determinazione e aggregazione.
Il maestro Rosace: “Riportiamo la boxe al centro”
«La SD Reggio Calabria Boxe è una società con una lunga storia, fondata nel 1947 – sostiene il maestro Rosace –. Dopo la scomparsa del Maestro Marra, i suoi figli mi hanno affidato la gestione della società, una grande responsabilità, ma anche un’opportunità per far crescere questo sport nella nostra città».
«Quando ho preso in carico la società, c’erano solo sei soci. Oggi abbiamo superato i cinquanta iscritti, abbiamo avviato attività agonistiche e siamo presenti a livello regionale con incontri, stage e manifestazioni. Ora vogliamo fare un ulteriore passo avanti, portando nella nostra palestra una formazione di alto livello, grazie alla presenza di professionisti come una campionessa olimpica».
«Il nostro obiettivo è chiaro: riportare la boxe al centro dell’attenzione e far crescere il movimento sportivo cittadino. L’incontro di oggi è solo l’inizio di una programmazione più ampia che coinvolgerà il Maestro Riccardo D’Andrea e altri professionisti. È fondamentale fare rete, e la presenza di tre delle quattro società reggine dimostra che siamo sulla strada giusta».
Un altro traguardo importante è “I Guardiani dello Stretto”, un evento che oggi è riconosciuto in tutto il Sud Italia. Con oltre 400 atleti e 3000 spettatori, quest’anno avremo una grande novità: Adidas sarà il nostro main sponsor. Una grande opportunità che vogliamo cogliere per far vivere alla nostra città momenti di sport, passione e disciplina.
Il tecnico Natale Cuzzocrea: “Fondamentali queste occasioni per crescere”
Per Reggio Calabria, ospitare un evento di questo livello è una novità importante. Solitamente, per accedere a stage di questa qualità, gli atleti devono spostarsi fuori città. Oggi, invece, abbiamo dato ai nostri ragazzi un’opportunità straordinaria senza dover andare altrove.
«Questo incontro non è stato solo un momento di crescita per gli atleti, ma anche per noi tecnici. Ci ha permesso di confrontarci, scambiare idee e creare una rete di collaborazione tra le società sportive della città. Fino a poco tempo fa, una cosa del genere sarebbe stata impensabile».
«Negli ultimi due anni, grazie alla visione del Maestro Rosace, abbiamo capito che non dobbiamo competere tra noi, ma lavorare insieme per portare Reggio Calabria ai massimi livelli. Non possiamo più ragionare con la mentalità del “ognuno per sé”. Se vogliamo risultati nazionali e internazionali, dobbiamo affidarci a chi ha esperienza e investire nella formazione».
«Il pugilato reggino ha una storia importante, ma negli ultimi anni i risultati sono mancati. Non possiamo vivere di ricordi: dobbiamo guardare al futuro. Questo significa lavorare insieme, formare nuove generazioni di atleti e dare loro le migliori opportunità. Oggi abbiamo fatto un primo passo in questa direzione. Il cammino è lungo, ma siamo sulla strada giusta».