“Io Muro la Violenza", insieme sui campi di volley contro la discriminazione e la sopraffazione delle donne: l'iniziativa della Fipav
La pallavolo reggina e calabrese si schiera compatta contro la dilagante piaga sociale. L'iniziativa, in corso da sabato scorso e in atto fino a domenica 30 novembre, rilancia anche il 1522, il numero Antiviolenza attivo h24 per chiedere aiuto
Insieme per contrastare la violenza che ogni giorno minaccia e addirittura arriva a spezzare la vita delle donne, come un muro impedisce all'attacco avversario di oltrepassare la rete e di imporre alla squadra di difendersi. “Io Muro la Violenza” è lo slogan che risuonerà anche nel prossimo week end sportivo sui campi di volley di tutta le regione.
"Il Muro più importante lo facciamo insieme"
Il dramma della violenza sulle donne e la tragedia delle morti di cui è causa anche nel nostro Paese impongono un monito di coscienza forte e corale che trova anche nello sport un pronto alleato. Il Volley calabrese risponde presente e riconoscendosi nell'urgenza di farsi portavoce di valori a rischio come il rispetto della persona, nel caso specifico delle donne.
La Fipav Calabria sta, infatti, promuovendo l'iniziativa, in corso da sabato scorso e in atto fino a domenica prossima 30 novembre, "Il Muro più importante lo facciamo insieme".
Uniti contro un male comune
«Secondo l'Osservatorio Non Una Di Meno sono stati registrati 76 casi nel solo 2025. Un numero drammatico, che ricorda come ogni giorno molte donne continuino a essere vittime di una violenza sistemica e radicata. Sono vite spezzate, non statistiche. E a questo silenzio, lo sport calabrese sceglie di opporsi. Per sensibilizzare l'opinione pubblica in questa settimana il nostro tifo diventa solidarietà. Chiediamo a tifosi e atleti - si legge del post della Fipav Calabria - di esporre il nostro volantino informativo, durante il saluto iniziale. Durante la partita, tra gli spalti, in ogni occasione possibile. In questa battaglia non ci sono bandiere: siamo tutti uniti contro un male comune. La Fipav conclude il suo appello ricordando il numero Antiviolenza h24 per chiedere aiuto: il 1522. L’iniziativa è rivolta alle società sportive e anche alle famiglie e agli appassionati».
Asd Saverio Macheda Reggio Calabria, domenica scorsa, dopo la vittoria contro Italsoft Gioia Tauro[Missing Credit]
Ecco altri dati richiamati dalla Fipav Calabria: «Dei 76 femminicidi rilevati dall'osservatorio nazionale Femminicidi Lesbicidi Trans*cidi, 26 sono morti per accoltellamento, e 14 sono morti per i colpi di arma da fuoco. Altre cause del decesso sono soffocamento o strangolamento (17), percosse, colpi di forbici, colpi d'ascia, caduta dalla finestra. Nella quasi totalità dei casi, l'assassino era conosciuto dalla persona uccisa. Nel 49% dei casi l'assassino era il marito, il partner, il convivente (38 casi), In 18 casi, a compiere il gesto è stato l'ex partner da cui la persona uccisa si era separata o aveva espresso l'intenzione di separarsi. In 11 casi, l'omicida è il figlio. Negli altri casi la relazione con la vittima era: amico, nipote, cliente, o conoscente».
Non siete sole
Un messaggio di denuncia e anche di solidarietà alle vittime di violenza che non devono restare sole o isolate.
La Federazione Italiana Pallavolo, la Lega Volley Femminile e la Lega Pallavolo Serie A rilanciano il messaggio anche nel weekend del 29-30 novembre.
Ecco un passaggio del messaggio corale che attraverserà i campi da gioco: «Oggi non vogliamo solo battere, attaccare e murare. Oggi vogliamo battere la violenza, murare questo odio, e soprattutto vogliamo attaccare il silenzio. Ogni giorno troppe donne sono vittima di violenza. Troppe donne devono affrontare le giornate con paura. Paura di subire violenza e, ancor peggio, paura di parlarne.
Una donna su tre ha subito violenza nella propria vita. E leggere dati e informazioni a riguardo, fa rabbrividire. Violenza fisica. Violenza verbale. Molestie sessuali. Minacce, spinte, schiaffi, calci. Violenza psicologica. Violenza economica. Umiliazione. Intimidazione. Controllo. Tutta la pallavolo si schiera contro la violenza sulle donne, e condanna all’unanimità e senza giustificazione ogni tipo di violenza. Ricordiamo il 1522, il numero verde nazionale gratuito e sempre attivo per le vittime di violenza e stalking. Non siete sole».