Lo sport come veicolo di parità: Reggio sottoscrive la carta Etica
Un passo avanti verso l’uguaglianza di genere nel mondo dello sport. Lunedì 11 marzo, nel Salone dei Lampadari “Italo Falcomatà” di Palazzo San Giorgio, Reggio Calabria ha accolto la firma della Carta Etica per il superamento delle discriminazioni di genere nello sport. Un momento carico di significato, inserito nel programma delle iniziative dell’8 marzo promosse dal Comune, che ha visto la partecipazione di istituzioni, atleti ed esponenti del settore.
Promossa dal Soroptimist International d’Italia e da Assist, Associazione Nazionale Atlete, la Carta Etica si pone come strumento per garantire pari opportunità, abbattere barriere e promuovere politiche più inclusive nel panorama sportivo. Il documento rappresenta un impegno concreto per superare le disparità ancora presenti e per affermare una visione dello sport che sia realmente accessibile a tutti, senza distinzioni di genere. Un tema, questo, che assume una rilevanza sempre maggiore in un contesto in cui le atlete, nonostante i traguardi raggiunti, continuano a lottare per il riconoscimento dei loro diritti e per una visibilità pari a quella dei colleghi uomini.
Nel corso dell’evento, Adele Manno, Vice Presidente Nazionale, ha sottolineato il valore di questa iniziativa, evidenziando l’impegno dell’associazione nel contrastare il divario di genere: «Reggio si aggiunge a una lista, devo dire anche nutrita, di comuni che negli ultimi due anni hanno firmato, assieme al Soroptimist International, questa Carta Etica. Un impegno che, sebbene possa sembrare semplice nell’intento, è fondamentale nella concretizzazione: si tratta di eliminare ogni forma di discriminazione che possa registrarsi nelle attività sportive, siano esse agonistiche o non agonistiche. Il mondo dello sport dovrebbe essere per natura uno spazio di aggregazione, rispetto delle regole ed eliminazione di qualsiasi barriera, ma purtroppo ancora oggi persistono delle resistenze. Questo protocollo è un altro importante passo verso il riconoscimento della parità nelle attività sportive, garantendo a bambine e ragazze pari opportunità nella scelta delle discipline e nella fruizione degli impianti».
L’incontro ha anche messo in evidenza l’importanza di un linguaggio inclusivo e di una rete territoriale che possa intervenire in caso di discriminazioni o episodi di violenza nello sport: «Lo sport non è immune da fenomeni di violenza e discriminazione. Il protocollo impegna i comuni a collaborare con la rete territoriale contro la violenza per garantire un ambiente sicuro per tutti. È fondamentale educare le nuove generazioni a una visione dello sport libera da stereotipi di genere. Non esiste uno sport maschile o femminile: ogni ragazza deve essere libera di scegliere la disciplina che ama, senza barriere culturali. Questo significa creare un terreno fertile per abbattere pregiudizi e costruire una cultura sportiva basata sul rispetto e sulla libertà di scelta».
L’Assessore comunale Anna Briante ha ribadito l’importanza di questa adesione e l’impegno del Comune di Reggio Calabria nel promuovere un ambiente sportivo inclusivo: «Noi interveniamo come Comune sui nostri impianti e su quelli che diamo in concessione a società e associazioni private. Il nostro obiettivo è sensibilizzare tutti coloro che gravitano nel mondo dello sport, affinché le opportunità siano davvero uguali per tutti. La firma della Carta Etica non è solo un atto formale, ma una presa di posizione per garantire strutture adeguate e sicure, soprattutto per le giovani atlete. Parliamo di creare spazi che non espongano le bambine e le ragazze a potenziali rischi, favorendo una partecipazione piena e senza ostacoli alle discipline sportive. Speriamo che, in futuro, non sia più necessario parlare di parità nello sport, ma fino ad allora continueremo a lavorare per abbattere ogni tipo di disparità».
Con la firma di questo protocollo, Reggio Calabria ribadisce la propria attenzione ai temi dell’inclusione e della parità, riconoscendo nello sport un potente mezzo di crescita sociale e culturale. La Carta Etica non rappresenta solo un atto formale, ma una presa di posizione chiara e decisa verso un cambiamento che possa tradursi in azioni concrete, a partire dal sostegno alle atlete e dalle politiche di equità nelle discipline sportive.
L’evento ha visto il coinvolgimento di numerosi rappresentanti istituzionali, che hanno sottolineato la necessità di un impegno costante per rendere effettiva la parità nello sport, non solo a livello agonistico ma anche nelle opportunità di formazione, accesso alle strutture e rappresentanza nei ruoli dirigenziali. Il dibattito ha messo in luce la strada ancora da percorrere, ma anche i progressi compiuti grazie all’impegno di associazioni, enti locali e delle stesse atlete, sempre più protagoniste di un cambiamento culturale fondamentale.
«La rete tra istituzioni e associazioni è fondamentale per ottenere risultati concreti. Lavorare insieme, mettere a sistema le risorse e costruire percorsi comuni è ciò che può davvero fare la differenza. Noi di Soroptimist crediamo nell’importanza di unire pensiero e azione: le parole veicolano idee, ma senza azioni restano vuote. Questa firma è un punto di partenza per creare un cambiamento tangibile, affinché il talento e l’impegno contino più del genere».
L’evento non è stato solo una celebrazione simbolica, ma un’azione tangibile verso un cambiamento che possa riflettersi nella pratica quotidiana delle realtà sportive locali e nazionali. La speranza è che questa firma possa tradursi in misure concrete che, nel tempo, possano contribuire a costruire un ambiente sportivo realmente inclusivo, dove ogni atleta possa essere valorizzato indipendentemente dal genere.