Reggina, Cozza: «Io indagato ingiustamente, quell’episodio mi ha segnato. Manila Nazzaro disse cose assurde»
L’occasione è stata il raduno di Operazione Nostalgia, sponsorizzato da Planetwin365.news, che l’8 settembre ha riportato oltre 40 glorie del calcio al Granillo. Tra i protagonisti più attesi c’era Ciccio Cozza, simbolo della Reggina. A intervistarlo è stata la Gazzetta dello Sport, che ha raccolto le sue riflessioni tra passato, presente e futuro.
«Sono arrivato da ragazzino a Reggio Calabria a 12 anni e poi mi sono trasferito al Milan a 15. Per me, nato e cresciuto in un paesino della costa ionica calabrese, andare lì era qualcosa di unico», ha raccontato alla Gazzetta.
Con la maglia amaranto, Cozza ha scritto la sua storia: «Quella squadra e quella maglia mi hanno dato la possibilità di diventare un personaggio importante nel mondo del calcio. Ho raggiunto record di presenze e di gol, mi sono confrontato con campioni che prima vedevo solo in tv. Lo spiego in due parole: Cozza è la Reggina e la Reggina è Cozza».
Il sogno rossonero non si è mai tradotto in un debutto ufficiale, ma l’ex centrocampista non nutre rimpianti: «Il Milan mi ha fatto crescere come uomo e come calciatore. Ho avuto la fortuna di vincere anche una coppa e uno scudetto, anche se non da protagonista. È stato l’inizio del sogno che poi ho realizzato altrove».
«Indagato ingiustamente, mi ha segnato»
Nel colloquio con la Gazzetta, Cozza non ha evitato il capitolo più doloroso: «Essere indagato ingiustamente mi ha segnato. Nonostante sulle carte non ci sia mai stato nulla a mio carico, chi non ti conosce ti inquadra in una certa maniera. È un episodio che ha fatto soffrire me e la mia famiglia. Fa parte del passato, ma è stata un’esperienza dolorosa».
Il riferimento è al suo coinvolgimento, poi archiviato, nell’inchiesta Planning della DDA di Reggio Calabria nel 2022.
Manila Nazzaro e la nuova vita
Alla Gazzetta ha parlato anche della fine del matrimonio con Manila Nazzaro: «Ha detto cose assurde e fuori luogo, ma poi ci siamo chiariti tramite gli avvocati. Tante bugie, ma ormai è acqua passata. Lei ha la sua vita, io la mia. L’importante era tutelare i figli». Oggi Cozza si dice sereno: «Sono felicissimo. Ho una compagna, Celestina, che amo, abbiamo un figlio insieme e siamo innamorati».
Dopo l’addio al calcio giocato nel 2009 con la Salernitana, Cozza ha scelto la strada della panchina: «Il mio obiettivo è divertirmi e far divertire i ragazzi». Ma il sogno resta fuori dall’Italia: «Vorrei trovare una squadra all’estero, per conoscere altri campionati e altre realtà. Il calcio italiano mi ha dato tanto, ma oggi sembra tutto fermo. Speriamo in Gattuso per rilanciare la Nazionale».