Reggina, il Granillo riscopre la sua squadra: identità ritrovata e coraggio in campo
Contro il Gela segnali di vera crescita: Torrisi convince, i giovani rispondono e il mercato può dare l’ultimo slancio competitivo
Al Granillo sembra essere tornata una Reggina autentica. Non una squadra perfetta, una squadra vera. La vittoria sul Gela va oltre il semplice risultato: è lo specchio di un gruppo che inizia davvero a incarnare la filosofia di Alfio Torrisi.
«La mia Reggina si è vista per 97 minuti», ha dichiarato il tecnico, sottolineando la crescente consapevolezza tattica e mentale dei suoi. Nella prima mezz’ora gli amaranto hanno espresso un calcio fatto di verticalità e sincronismi da squadra ben lavorata. Con il passare dei minuti il ritmo è calato, la mentalità è rimasta intatta.
Tra i messaggi più forti di Torrisi c’è il coraggio, incarnato dall’esordio dal primo minuto del giovanissimo Macrì, aggregato in prima squadra da appena due settimane. La scelta è nata da un dialogo della vigilia: «Se domani fossi titolare?» — «Giocherei con serenità». Una risposta che riassume l’identità che il tecnico vuole costruire: superare i propri limiti senza paura.
Gli applausi del pubblico hanno raccontato la riconoscenza dei tifosi verso una squadra che lotta, sbaglia, insiste e infine vince. «Si è vista la Reggina che piace alla gente». Torrisi ribadisce il legame profondo tra squadra e città, anima della storia amaranto.
Con l’apertura della finestra di mercato dilettantistico (1–18 dicembre), la società guarda con decisione al reparto offensivo, ancora poco incisivo nei momenti chiave. Una punta fisica e di personalità potrebbe essere il tassello mancante per rendere la squadra competitiva.
Torrisi riconosce che il percorso è appena iniziato, e ora esiste una base solida fatta di aggressività nel recupero, spirito di sacrificio e identità definita. Da qui si riparte, con l’obiettivo di migliorare qualità del gioco e gestione delle fasi cruciali.
La Reggina è tornata viva — e questa, già da sola, è una notizia.