Reggina, l'esonero di Trocini non basta: tra errori estivi e fratture con la città, serve una rivoluzione totale
Otto punti in otto giornate raccontano solo una parte del disastro amaranto: programmazione sbagliata, ambiente avvelenato e una proprietà sempre più contestata
È stato un lunedì amaro per la Reggina e per tutta Reggio Calabria. Dopo la pesante sconfitta casalinga subita ieri contro la Vigor Lamezia, la società amaranto ha ufficializzato l’esonero di Bruno Trocini. Otto punti in otto giornate, frutto di due vittorie, due pareggi e quattro sconfitte, sono stati un bottino troppo magro per una squadra costruita con ambizioni da primato nel girone I di Serie D.
La decisione è arrivata al termine di una notte difficile, segnata da tensioni e riflessioni. Il ko del Granillo ha fatto esplodere la rabbia dei tifosi, che a fine gara hanno contestato duramente squadra e dirigenti. Cori, striscioni e slogan di protesta hanno accompagnato l’uscita dei giocatori dallo stadio, mettendo in evidenza una frattura ormai profonda tra la città e la squadra. La Curva Sud ha chiesto a gran voce le dimissioni del patron Ballarino e un deciso cambio di rotta nella gestione del club. L’esonero di Trocini appare come un atto inevitabile, ma non sufficiente a risolvere i problemi.
La Reggina paga le conseguenze di un’estate confusa, tra scelte tecniche discutibili e una programmazione ritenuta insufficiente. Dopo il derby perso contro il Messina, la società aveva difeso pubblicamente il tecnico, accusando invece i giocatori di scarso impegno. Ma l’ultima sconfitta con la Vigor Lamezia ha fatto precipitare la situazione, spingendo la dirigenza a intervenire.
In attesa di individuare un nuovo allenatore, la guida tecnica è stata affidata temporaneamente a Danilo Polito, una scelta dettata dall’urgenza, ma che riporta sulla panchina un uomo del territorio, conoscitore dell’ambiente e delle sue dinamiche. Polito avrà il compito di ricompattare il gruppo e ristabilire il legame con una tifoseria provata e delusa: una missione che va oltre gli schemi di gioco.
Nei prossimi giorni, la società valuterà diversi profili per la panchina, orientandosi verso un tecnico esperto di categoria in grado di garantire equilibrio e risultati immediati. I nomi restano top secret, ma il tempo stringe: la classifica non aspetta e la Reggina non può più permettersi passi falsi. Dopo anni di promesse e rinascite incompiute, la città attende una squadra che torni a rappresentarla davvero, dentro e fuori dal campo.