Reggio, ufficio Servizio sociale minorenni: crolla parte del controsoffitto di una stanza
«Locali inidonei dal punto di vista strutturale e igienico sanitario ad accogliere l’ufficio, direttamente facente capo al Dipartimento di Giustizia Minorile, del Servizio Sociale Minorenni (Ussm)». Lo avevano denunciato ancora una volta lo scorso ottobre le organizzazioni sindacali rappresentate da Francesco Callea (Fp Cgil), Vincenzo Sera (Cisl Fp) e Antonino Iannò (Confsal Unsa).
Adesso, con il crollo di una parte del controsoffitto di una stanza per infiltrazioni d’acqua, dopo la relazione del responsabile della Sicurezza, l’accesso all’intera sede reggina del Servizio Sociale per Minorenni è stata interdetta. Il Centro di Giustizia minorile di Catanzaro ha disposto che i dipendenti prestino attività in smart working fino al prossimo 20 dicembre, in attesa di individuare una soluzione che consenta la ripresa in condizioni di sicurezza.
La situazione di grave precarietà dei locali si trascina da tempo. Un bando per reperire sul mercato privato un immobile che nel rispetto di stringenti prescrizioni potesse essere affittato, era stato pubblicato lo scorso 25 settembre sul sito del ministero di Giustizia. Tra le poche offerte presentate, l’attenzione si è poi concentrata su un’immobile rispetto al quale tuttavia sono ancora in corso tutte le procedure e i passaggi burocratici propedeutici alla stipula del contratto. Mentre la burocrazia la fa da padrona, il cedimento strutturale (ampiamente annunciato) in una stanza ha reso adesso inaccessibile la sede degli Uffici inaccessibili.
L’Amministrazione si era invano rivolta a Demanio, Enti Pubblici e Agenzia Nazionale per i Beni sequestrati e confiscati per eventuale utilizzo di un bene del Demanio o di Enti Pubblici. L’esito era stato sempre negativo. Dunque si era optato per il mercato privato. Soluzione che ha richiesto l’autorizzazione del ministero di Giustizia, poi pervenuta.
Il delicato ed essenziale servizio ai Minori svolto dalla trentina di dipendenti, distribuiti tra area sociale e amministrativa con un’unità di polizia penitenziaria, deve al più presto tornare ad essere svolto in una sede fisica, questa volta, sicura e adeguata.