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01/08/2023 ore 20.15
Sport

«Vogliamo far divertire la gente»: Vulpis, l’operazione riscatto della Viola

L’ex Vice Presidente Vicariò della Lega Pro sarà coinvolto nel nuovo corso dei neroarancio: «È necessario un cambio culturale: ambizioni, trasparenza e al centro il pragmatismo»
di Matteo Occhiuto

Operazione ripartenza. La Pallacanestro Viola Reggio Calabria ha voglia di dimenticare l’annata complicata vissuta nel 2022/23. Le difficoltà sono state tantissime e hanno portato i neroarancio a retrocedere nel torneo di B Interregionale. Il Presidente Carmelo Laganà ha trascorso diverse settimane a lavoro, con l’unico scopo di porre rimedio a un verdetto amaro. Il fallimento della trattativa con Noel Damien Foti, che è sparito nel nulla dopo aver praticamente chiuso l’acquisto del club, è già un ricordo. Laganà e la Viola hanno voglia di riemergere: in città è stata siglata una sinergia con due società di basket giovanile del territorio, con l’obiettivo che prevedrà creazione di raggruppamenti, la partecipazione ai campionati giovanili e l’eventuale aggregazione alla prima squadra della Pallacanestro Viola dei migliori prospetti.

Nuovi ingressi

I neroarancio accoglieranno in società anche Marcel Vulpis, ex n.2 di Lega Pro,  che sarà consulente sul fronte marketing e comunicazione strategica della Viola: «L’anno che verrà sarà legato al riposizionamento di questa società così storica e gloriosa – spiega ai nostri microfoni -. Esisterà, chiaramente, un obiettivo sportivo ma ci sono dei club che avranno budget più alti, come per esempio Capo d’Orlando. A noi adesso serve riposizionarci e, soprattutto,riportare la gente al PalaCalafiore. Il mio obiettivo è avere a tendere 2mila paganti ogni domenica, per garantire alle casse un cashflow continuo».

Lo scopo, dunque, è tracciato. La via, secondo Vulpis, pure. «Servirà lavorare sulla comunicazione. La B2 ti dà tutti i diritti media che sono liberi. L’obiettivo è una creazione di un network di media locali che lavorino per la valorizzazione del marchio. Portar dentro il maggior numero di realtà per tornare a far parlare in modo importante del team, con il focus di arrivare sul piano nazionale».

Che Viola sarà?

A livello sportivo non si partirà per vincere il campionato di B2 (almeno sulla carta) ma la Viola, promette Vulpis, sarà attrezzata a dovere: «Servirà una squadra di giovani, frizzanti, che facciano divertire al di là della serie. C’è un pubblico che segue e che ama la Viola e bisogna riportarlo al PalaCalafiore. So che il Presidente Laganà è impegnato attualmente a individuare il coach». 

Il Trust continuerà a supportare la Viola? «Senz’altro. C’è, poi, l’idea di creare un network di super tifosi, ma il Trust collaborerà con noi e noi collaboreremo con loro. Sarà importante avere l’aiuto di tutti. Il Supporter Trust sarà sempre al centro del nostro progetto. La presenza del neo presidente Maurizio Marino è per noi importantissima».

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Sul fronte marketing, le idee di Vulpis sono chiarissime: «È necessario intercettare il maggior numero di aziende, per far capire che sta partendo un nuovo corso in cui ci sia alla Presidenza la garanzia della figura di Carmelo Laganà e anche l’ingresso di nuove figure manageriali. Noi abbiamo in mente tante iniziative, che coinvolgono anche i media. Ci piacerebbe, per dirne una, trasmettere le gare, dato che il campionato di B2 ha i diritti liberi, e magari portare addirittura le telecamere negli spogliatoi durante i pre-match. A livello di sponsorizzazioni, in questa fase credo che sia centrale ricostruire il nocciolo duro dei rapporti di partnership con il territorio, prima di pensare a un livello nazionale. Bisogna fare un lavoro differente, di costruzione, ricostruzione, rafforzamento. Solo dopo si potrà rialzare la testa». 

Fra passato e futuro

I fasti del passato sono lontani. Bisogna prenderne atto e rimboccarsi le maniche.

«Oggi siamo in B2 – conclude Vulpis –  bisogna ripartire con un bel progetto. Il passato è bello, lo rispettiamo, è fonte d’ispirazione. Ma è passato: non è il ricordo di Manu Ginobili che fa i canestri oggi. Anche se stiamo parlando di una vera e propria icona della pallacanestro mondiale. Servono riflettori costantemente accesi, riaccendere l’entusiasmo, ovvero che in città prima e fuori poi si parli della Viola.

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Da qui l’idea di chiamare a raccolta imprenditoria locale, professionisti, tifosi, semplici appassionati di basket. Il tutto con il collante delle istituzioni politiche locali. Abbiamo bisogno di tutti. Nessuno escluso. Saremo inclusivi come lo è da sempre il basket e la città di Reggio Calabria».